Alcol e droga. Vite distrutte sulle strade. Prevenzione incidenti stradali.
È forse giunta la mia ora?
Dipende da chi incontrerai oggi sul tuo cammino. Bevi alcolici?
No!
Ti droghi?
No!
Eh...non tutti sono come te, io rimango comunque in attesa, non ho fretta.
E allora cosa vuoi da me? Vai a cercare altrove.
Vedi, non tutti quelli che accompagno io facevano uso di alcol o droghe, spesso coloro che mi seguono sono persone come te.
In che senso scusa?
Non ha importanza ragazzo mio. Il mondo è pieno di persone strane che pensano solo a sé stesse, non si curano degli altri. Bevono si drogano poi si mettono alla guida, e poi...
E poi cosa?
E poi incontrano quelli come te sul loro cammino, io non devo fare altro che attendere, non ho fretta.
Un colloquio surreale, ma siamo poi tanto certi che non corrisponda al vero?
Ogni giorno in Italia e nel mondo, si verificano incidenti stradali, nei quali vengono coinvolte vittime innocenti e consumatori occasionali o abitudinari di sostanze stupefacenti e alcol. Questi ultimi prima di mettersi alla guida di autoveicoli o motocicli ma anche di biciclette e monopattini.
L'omicidio stradale è una realtà, sulla carta, ma non trova una reale applicazione delle pene, con reclusione certa, per chi deliberatamente si è posto nelle condizioni di diventare un assassino della strada. Posso dirlo con certezza, in quanto seguo la segreteria dell'AIFVS-APS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada-APS e purtroppo ricevo molte telefonate, da parte di avvocati difensori e segreterie dei tribunali sparsi sul territorio nazionale, nelle quali le richieste sono sempre quelle "La messa alla prova" dell'imputato per sospensione del procedimento penale per reati di minore allarme sociale. Minore allarme sociale? L'omicidio stradale rientra in un minore allarme sociale?
Una volta soccorsi un intero nucleo familiare, che si stava recando in ospedale per accertamenti. Subisce l'incidente, grazie al Cielo, senza gravi conseguenze. Ma tutti al P.S. per verifica dello stato effettivo. Tutti con cintura, parabrezza frantumato per un lampione staccato a causa dell'impatto con l'autovettura del senso opposto di marcia. Gli esempi sarebbero infiniti. Purtroppo, c'è chi non ce l'ha fatta. Chi è rimasto con handicap limitanti. Omicidio stradale, con detenzione carceraria, è il minimo per rendere un pochino di giustizia. E ritiro patente a vita.
É la triste realtà. Aggiungerei che sovente in questi casi chi è preso per mano dalla nera signora, ed accompagnato altrove, è colui che incolpevole ha incontrato l'artefice del suo nefasto destino.
La "messa alla prova" la farei più incisiva durante l'iter per il conseguimento della patente, con valutazioni anche comportamentali, pari a quelli necessari per il rilascio di porto d'armi o per determinati lavori. Ricordo personalmente che in gioventù, per conseguire l'abilitazione per un settore tecnico, dovetti sottopormi a tanti di quelli esami compresa anche valutazione psicologica e tempi di reazione. Ed occorsero mesi. Ed un errore sul lavoro ricadeva nel "penale" poi (difatti in pochi superavano).
Ecco, credo sia tempo di rendere serio questo percorso che implica una…