Michele Vigile del Fuoco. Ho imparato a domare la paura come le fiamme.
Una lunga chiacchierata telefonica durata 40 minuti, unica raccomandazione: nessuna foto in prima persona, il nome invece può rimanere quello vero di battesimo.
Michele è un Vigile del Fuoco, nato a Rovigo e residente con la famiglia in provincia di Macerata. Attualmente in pensione ha svolto servizio presso due comandi dislocati in differenti regioni italiane. Segue la mia pagina Facebook da circa tre anni e per amicizia e simpatia reciproca mi ha concesso questa chiacchierata. Di seguito non trascriverò le domande che ho posto a Michele, riporterò invece quanto lui ha risposto disponendo il tutto con un filo conduttore unico tale da apparire come un racconto filato e senza interruzioni. Di seguito il contenuto della telefonata del 12 febbraio 2024. Tralascerò alcune parti di poco conto che appartengono più al chiacchiericcio da bar e che di tanto in tanto ci concedevamo tra una narrazione e l'altra.
Mi chiamo Michele e da due anni e tre mesi sono in pensione. Sono stato Vigile del Fuoco, ho raggiunto il grado di Capo Reparto e adesso mi godo il meritato riposo con moglie, due figlie e tre nipoti.
Durante la mia carriera sono state moltissime le domande che mi hanno rivolto sia amici che parenti, su tutte una era quasi una costante: Non hai mai avuto paura?
Chi racconta di non aver avuto paura dice bugie, la paura è una componente necessaria per sentirti attivo e pronto ad ogni evenienza. Personalmente la paura ho imparato a domarla come le fiamme, resta però sempre il rischio che dei tizzoni ardenti rimangano celati sotto la cenere e se non spente adeguatamente rinvigoriscono le fiamme, così pure la paura, bisogna essere certi di averla controllata e domata. La professione del Vigile del Fuoco non è per tutti, come non è da tutti proseguire per tanti anni con passione e dedizione come il primo giorno di servizio.
I momenti difficili e drammatici si affrontano non tanto con il coraggio, bensì con la determinazione; la consapevolezza profonda di averlo intimamente scelto questo lavoro deve essere la stella polare che ti indica la strada che, tu e solo tu, hai deciso di percorrere.
Per quanto tu possa essere preparato, formato e addestrato non potrai mai dire di essere immune alle scene che spesso ti vedono protagonista durante un soccorso.
Forse è vero che dopo tanti anni si tende a non focalizzarsi più su certi particolari, ma nulla e nessuno può garantirti che, un giorno, determinate situazioni non sarai più in grado di tollerarle e quando questo accade devi essere preparato a riconoscerti quelle fragilità umane che prima pensavi di non avere o di saper ben gestire.
La pensione la vedo realmente come il riposo del guerriero. C'è stato il tempo delle mille chiamate, delle tante corse, delle notti insonni passate lontane da casa, delle indicibili fatiche, poi giunge il tempo della calma, del riposo, della riflessione, tempo che dedichi alla famiglia, ai nipoti, alla pesca, alle bocce a quello che vuoi.
Sono fiero di ciò che sono stato, felice di ciò che sono e non rimpiango nulla del mio passato, chissà magari la mia famiglia avrà qualcosa da recriminare ma chi sposa un Vigile del Fuoco sa di non poter vivere un vita semplice al suo fianco.
Ora basta chiacchiere, magari quando avrai tempo vienimi a trovare che ti farò vedere un po' di foto e qualche modellino dei camion dei Vigili del Fuoco...alla nostra età si ritorna un po' bambini.
Grande stima per questi Uomini che spesso sentiamo arrivare sul loro mezzo rosso e poi vediamo lavorare alacremente per mettere in sicurezza situazioni critiche od estrarre persone atterrite, riparati dal loro l'abbigliamento tutt'altro che comodo e leggero.
Colglierei l'occasione per ricordare ai tanti utenti della strada di prestare sempre attenzione ai mezzi in emergenza ed agevolarli nelle manovre.
Un ringraziamento ed un abbraccio a Michele per i tanti anni spesi per gli altri👏
Sergio Toscano-aifvs.aps